Tutti a Turbigo conoscono Camillo Cedrati, classe ’34, per 15 anni dirigente accompagnatore dell’Inter prima di Facchetti. Quando, di solito la domenica mattina, si ferma al bar Tapella di Via Allea Comunale per un aperitivo, c’è sempre chi gli chiede notizie fresche sulla squadra anche se ormai non la segue più così da vicino come una volta. “Dal di fuori sembra tutto bello, ma sappi che fare l’accompagnatore della squadra era ed è un impegno non indifferente: bisogna preparare la distinta, i documenti, caricare i giocatori prima della partita e durante l’intervallo quando sei negli spogliatoi con loro e l’allenatore. Per non parlare delle trasferte, spesso massacranti almeno ai miei tempi. Adesso si prende l’aereo in qualsiasi occasione, allora si andava in pullman e ricordo ancora un interminabile ritorno da Reggio Calabria in treno. E ci sono anche gli inconvenienti: ricordi quando tornai dalla Turchia con la dissenteria?”. “Beh, però ha avuto modo di frequentare un certo ambiente”. “Certo, hai ragione. Pensa che una volta sono stato anche a cena con il Trap e l’Avvocato…”. “Cosa mi dice del Trap?”. “Secondo me è stato il miglior allenatore che ho conosciuto, indipendentemente anche dallo scudetto dei record. Lui era semplicemente straordinario, sia per come preparava le partite che durante le gare; senza dubbio un grandissimo motivatore. Avevamo una tradizione ad ogni partita: portavamo un asciugamano che distendevamo sui nostri due sedili e poi c’era un frate che ci preparava una bottiglietta con l’acqua santa che io spargevo attorno alla panchina a più riprese. Dopo il Trap venne Orrico ma il frate continuò a darmi l’acqua santa fino al giorno in cui Orrico, per sbaglio, assetato, prese la bottiglietta e la bevve! Sapessi poi le imprecazioni che gli ho tirato!”. “Ma com’è che è entrato nell’Inter?”. “Nel ’61 fondai l’Inter Club alla pesa e poi istituii un premio in cui i giornalisti votavano il miglior giocatore nerazzurro. Non esagero se ti dico che qua a Turbigo venivano sempre decine di giornalisti, compreso Gianni Brera e Maurizio Mosca. Vennero anche dirigenti nerazzurri che mi tirarono dentro, poi Fraizzoli volle che facessi l’accompagnatore”. “Il calcio di allora è diverso da quello di adesso?”. “Non c’è dubbio. Pensa che allora il premio partita, per quelle più importanti come con Milan e Juve, era una sterlina d’oro. Mazzola guadagnava 28 milioni, Facchetti 26. Ai tempi ricordo che comprai un appartamento per 6, quindi i migliori giocatori dell’Inter, col guadagno di un anno, potevano comprarsi poco più di 4 appartamenti. Adesso quanti? Dimmelo tu… Allora c’era anche molta più serietà ma tant’è”. “E Mourinho?”. “Probabilmente se ne andrà e fa bene naturalmente se vuol curare i suoi interessi. Se vinciamo sabato sera, e tocco ferro, lui dal Real Madrid prenderà almeno 30 milioni l’anno, vedrai”. “Chi arriverà?”. “Penso Benitez o Capello, più Capello però: Benitez ha dietro uno staff troppo numeroso.” “Lei dove sarà sabato sera?” “In tribuna s’intende! E sappi che vinceremo! Dai quando riprenderanno gli allenamenti andiamo insieme ad Appiano, te li presento, anche se sei un milanista…”.
venerdì 28 maggio 2010
Quando andai a cena con l’Avvocato…
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