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sabato 29 maggio 2010

Proseguono le disavventure di Camilla Camilla: perché? Che fare?

Sono tanti gli interrogativi che si pone e ci pone la signora Anna,  mamma di Camilla, ragazzina di 10 anni disabile al 100%, di cui vi abbiamo recentemente parlato. In primo luogo: “Perché Camilla sta male?” Sembrerebbe un assurdo, un enorme controsenso, una stranezza inaudita ma Camilla, pur essendo, lo ripetiamo, disabile al 100%, non ha una patologia: nata sana, s’è ammalata a sei mesi, presumibilmente dopo una vaccinazione, ma nessuno sa cos’ha di preciso, la signora Anna attualmente sta ancora aspettando gli esiti degli esami fatti all’inizio dell’inverno e intanto, com’è logico, pensa a tutte le varie possibilità, compresa la possibile ma non certa ereditarietà o famigliarità della malattia soprattutto per quanto riguarda in primis l’avvenire dell’altra figlia. Cos’ha Camilla? Perché s’è ammalata? Cosa comporta questa malattia? Può ulteriormente peggiorare o, chissà, può viceversa migliorare? E’ qualcosa di ereditario e raro per cui potrebbero ammalarsi anche eventuali figli della sorella di Camilla? E poi, cosa posso fare di più io? Tante sono le domande che affollano la mente della madre che, intanto, deve combattere, come tutti, con la quotidianità. La quotidianità di questa famiglia è il pulmino del comune che vedete in foto che tutti i giorni porta Camilla ed altri due ragazzi a Castiglione Olona e a Vedano Olona, all’istituto “La nostra famiglia”, dove si ferma anche Camilla. Con l’autista c’è sempre anche un’altra persona, un accompagnatore, il signor Giorgio a cui però ad aprile scade il contratto triennale per persone in mobilità, contratto che non verrà rinnovato perché comporterebbe la sua effettiva assunzione alle dipendenze del Comune. “Camilla però è ormai abituata a lui che sa come prenderla, come calmarla, come distrarla. Cosa succederà adesso? Chi metteranno al suo posto? Qualcuno che fino ad ieri ha fatto tutt’altro lavoro per cui non ha la sensibilità e le capacità necessarie per stare con dei disabili? Tremo già all’idea…”. Che fare allora? “E quando Camilla dovrà fare delle visite, nel caso in cui il Comune si renderà disponibile, cosa succederà? Ma il Comune poi si renderà disponibile o farà come l’ultima volta che ha comunicato il venerdì sera il suo diniego quando la visita di Camilla era fissata per il lunedì mattina?” Noi non lo sappiamo, ma abbiamo stralciato queste frasi dal sito del comune: “Il settore Socio Assistenziale si prepone di attuare quegli interventi volti a garantire la qualità della vita, pari opportunità e non discriminazione dei diritti di cittadinanza. Le azioni concrete si dirigono per eliminare o ridurre le condizioni di disabilità, di disagio individuale e famigliare, le difficoltà socio-economiche. […]  Trasporto - Il servizio si rivolge in modo particolare ai minori disabili, ma anche ad anziani non autosufficienti e ai disabili. Consiste nel trasporto da e verso le strutture ospedaliere o specialistiche in occasione di visite e terapie. Il servizio è interamente a carico del Comune nel caso dei minori”…

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