Camilla è una ragazzina di dieci anni, disabile al 100%. Si muove con una carrozzina che pesa come lei: 25 kg . Ha anche altri problemi, tra cui i denti e le gengive. Lunedì 2 doveva fare una visita specialistica appunto per questo problema ma ci sono stati dei problemi con i servizi sociali ed oltretutto nevicava, ricordate? Fattostà che la visita è stata rimandata di tre settimane grazie all’intervento della pediatra che conosceva l’urgenza della prestazione, altrimenti il rinvio sarebbe stato di tre mesi. Ne abbiamo parlato con la madre, la signora Anna, in una fredda mattinata di pioggia. La vita di tutti noi è cadenzata dagli spostamenti, ma cosa succede quando hai problemi anche per muoverti all’interno della tua casa e dipendi dagli altri? Sono cose a cui si pensa sempre quando succedono a noi o a qualcuno dei nostri cari eppure sono problemi enormi, a volte insormontabili, a volte risolvibili solo con grandi sacrifici, grande abnegazione e, diciamocelo, grande amore. E’ la storia di Camilla e di sua mamma Anna che chissà quante volte ha spinto quella carrozzina, chissà quante volte s’è fatta aiutare anche dalla nonna di Camilla o da chi per essa per poter scendere le scale della stazione con Camilla o per andare in farmacia, ai giardinetti o, più semplicemente, a fare un giro. Il comune ed i suoi servizi sociali le hanno dato una mano ma i mezzi sono limitati, il personale scarso e, a volte, nemmeno competente: “le facce cambiano sempre ed io debbo per forza fidarmi di tutti, incrociare le dita, cercare di non pensarci. A scuola la portano con altri due ragazzi, ma spesso li trattano come un pacco postale da portare a destinazione. Una volta ho trovato Camilla sul sedile posteriore della macchina del comune senza cintura di sicurezza, sola ed ho tremato. E per la visita di lunedì si sono tirati indietro, l’ho dovuta rimandare. Sembra che c’erano altre priorità… In stazione poi devo prenotare ma non so nemmeno come, a chi, lì non c’è nessuno”. Già la stazione di Caronno è automatizzata, i biglietti si fanno tramite una macchinetta ed una carrozzina può essere fatta salire sul treno facendolo passare dal primo binario dove può accedere tramite una porticina chiusa a chiave perché altrimenti sarebbe causa di problemi di sicurezza. Certo, la signora Anna, pur dando mostra di grande coraggio e volontà, era alquanto ammareggiata e bisognosa si sostegno, di sicurezza, di tranquillità. Sembrerà strano, ma i servizi sociali non sono obbligati ad assicurarle un servizio di trasporto anche se fanno quello che possono con i mezzi che hanno. E’ triste, ma abbiamo ad esempio il diritto allo studio ma come arriviamo alla scuola è affar nostro. Spesso è una cosa assolutamente normale anche se i trasporti sono un problema per tutti tanto che scuola e viabilità rappresentano un nodo cruciale dei problemi di una città, ma, a volte, è un problema grande come una casa, così come lo è qualsiasi altro spostamento che implica un minimo di sforzo fisico. Come per Camilla, ragazzina di dieci anni, disabile al 100%, seduta da sempre su di una carrozzina…
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