CIAO

SEI ENTRATO NEL BLOG DI MAURO

perchè Rescaldina è un paese dormitorio?

sabato 29 maggio 2010

La casa del signor D., storia di degrado ed abbandono

Gaber avrebbe detto: “l’altro giorno mio papà m’ha portato sulla collina e m’ha detto: guarda!... basta”.  Basta perché non c’erano tutte le cose che il ragazzo ricco poteva vedere sulla collina pronte per il proprio futuro. Anche a noi, domenica scorsa, in un cortile di Via Trieste, in pieno centro storico di Caronno, ci hanno detto: “guarda!” e non abbiamo visto niente. Alla fine di una scaletta diciamo provvisoria siamo entrati in un monolocale con bagno: non c’era la finestra e nemmeno le persiane, al loro posto c’era un vuoto coperto da due coperte con lo shoch; non c’era un armadio né una cucina, ma nemmeno un fornelletto, al loro posto sacchi neri che forse contenevano dei vestiti e, su di una sedia, del patè di tonno, del pane per i toast, una bottiglia d’acqua ed una beck’s vuota; non c’era la luce, al suo posto, sul soffitto dove l’intonaco è caduto, una lampadinetta che forse andava bene anche per una torcia e delle candele su di un tavolo; non c’erano scaffali, librerie, tavolini, ripiani, al loro posto, sparsi sul pavimento, due portacenere e dei deodoranti vicini ad un tenerissimo albero di Natale; non c’era un letto, un comodino, una aba-jour ma una brandina con delle coperte buttate sopra; non c’era un bagno come lo si immagina di solito ma tutti i sanitari intasati, incrostati, ruggini, pieni di urina il cui odore acre permeava nauseabondo nello stretto locale. L’urina pare abbia fatto delle infiltrazioni tanto che il muro del soffitto sotto presenta una macchia giallognola, l’intonaco si sta gonfiando e la signora che sta nell’appartamento di cui forse riuscite ad intravedere la porta esce tutti i giorni con la candeggina per cercare di disinfettare. Questo è il luogo in cui vive quello che vorremmo chiamare, parafrasando Gaber, il signor D. Il signor D. ha 35 anni, un fratello gemello in carcere, la madre in Spagna, Denise, la ragazza, e Vicky, la figlioletta che il 21 Gennaio compirà 6 anni, sparse chissà dove tra comunità e affido, una pensione di poco più di 200 euro a causa di un’invalidità per problemi psichiatrici, schizofrenia, e forse qualche spinello retaggio del passato e qualche centesimo recuperato alla stazione elemosinando. E’ questo tutto ciò che ha. Nemmeno i vicini che, di fronte a tutti questi problemi e pericoli (e se quelle candele prendessero fuoco?) dovrebbero avercela a morte con lui, ne hanno il coraggio ma ci hanno chiamato perché denunciassimo questa situazione limite che perdura e chiedessimo a chi di dovere di intervenire perché “anche lui è una persona umana ed ha diritto a vivere decorosamente”. E’ quello che noi facciamo senza aggiungere nient’altro anche perché sarebbe fin troppo facile, davanti ad un simile scenario, attaccare i servizi sociali che, ci hanno raccontato, gli portano i pasti dal lunedì al venerdì lasciandoli sul pianerottolo ed andandosene. Ci sono senz’altro, ci devono essere, spiegazioni ad un simile degrado.

Nessun commento:

Posta un commento